Ricerca Storica

Notizie attendibili di Villa Cimbrone si hanno intorno al XI secolo e si fondono con quelle del periodo d’oro di Ravello. Essa, trae le origini del suo nome, dal costone roccioso su cui insiste, facente parte anticamente di un vasto podere di lussureggiante vegetazione di oltre otto ettari, denominato «Cimbronium». Appartenne inizialmente alla nobile famiglia degli Acconciajoco e poi dalla metà del 1300 alla potente e facoltosa famiglia dei Fusco, nobile casato ravellese imparentato con i Pitti di Firenze ed i D’Angiò di Napoli. Grazie all’appassionato impegno della famiglia Vuilleumier, da qualche decennio Villa Cimbrone ha riacquistato la sua antica dignità sia come luogo storico che come giardino botanico dopo un periodo di relativa decandenza a cavallo della Seconda Guerra mondiale. L’intuizione di Marco Vuilleumier al finire degli anni ’60, inseguita con profonda tenacia, è all’origine di questa felice impresa di recupero, conservazione e tutela di uno dei più importanti beni culturali campani.

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Imparentate con varie famiglie Nobiliari


Dangiò di Napoli

Roberto d'Angiò, detto il Saggio (Santa Maria Capua Vetere, 1278 – Napoli, 16 gennaio 1343), figlio del re Carlo II d'Angiò e della regina Maria Arpad d'Ungheria, fu nominato nel 1296, durante il regno di suo padre, primo duca di Calabria, titolo che mantenne fino alla sua incoronazione a re di Napoli, avvenuta alla morte del padre nel 1309. Fu sovrano del Regno di Napoli, conte di Provenza e di Forcalquier, e re titolare di Gerusalemme, fino alla sua morte, avvenuta nel 1343. Essendo morto senza eredi legittimi in vita, gli subentrò sul trono la nipote Giovanna, figlia di suo figlio Carlo, duca di Calabria.

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Pitti di Firenze

I Pitti furono una famiglia patrizia fiorentina protagonista dei successi politici ed economici della Firenze repubblicana. Con Luca Pitti, nel XV secolo, raggiunsero il loro apogeo, culminato nella costruzione del grandioso palazzo Pitti. Ma la crisi della repubblica e la conseguente ascesa politica dei Medici, di cui i Pitti furono tra i più strenui avversari, segnarono il loro inesorabile declino. La famiglia Pitti, prima di diventare una delle maggiori consorterie fiorentine, era originaria dell'ormai diroccato castello di Semifonte oggi nel comune di Barberino Val d'Elsa.

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